Il breve periodo napoleonico: rivoluzione e ritorno dei Borboni

Il breve periodo napoleonico: rivoluzione e ritorno dei Borboni

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Tra il 1806 e il 1815, Catanzaro visse un intenso capitolo della sua storia sotto il dominio napoleonico, quando Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat salirono al trono del Regno di Napoli. Il 7 luglio 1806, il generale francese Reynier, alla testa di un potente esercito, entrò nella città, segnando l’inizio di una guerra di occupazione che divise la popolazione. Da un lato, la fedeltà agli antichi Borboni; dall’altro, l’avanguardia di chi sosteneva Murat, legato a Napoleone dalla famiglia. Va segnalato che nel periodo napoleonico la città perse il titolo e il ruolo di capoluogo della provincia di Calabria Ulteriore, a vantaggio di Monteleone.

Giuseppe Napoleone Bonaparte, re di Napoli, nel corso della sua visita in città, fu ospitato in Palazzo De Nobili, all’epoca residenza dei baroni e oggi sede dell’Amministrazione Comunale.

La Rivoluzione francese e lo spirito riformatore di Murat portarono a Catanzaro impulsi libertari e democratici, che si fecero largo in un contesto culturale già vivace, grazie anche  all’istituzione di corsi universitari nel Real Liceo. Dopo la caduta del dominio francese, però, la città tornò sotto il controllo borbonico, con regnanti come Francesco I, Ferdinando II e Francesco II che si susseguirono fino all’Unità d’Italia. Nel 1816 con la nuova articolazione delle province del regno, Ferdinando I le ridiede il ruolo di capoluogo della nascente provincia di Calabria Ulteriore Seconda.

La prima metà dell’Ottocento fu un periodo di rinascita culturale: in provincia spicca la figura di Pasquale Galluppi, filosofo nato a Tropea e professore di ispirazione kantiana, che portò nuova linfa nel mondo scolastico e letterario cittadino. In suo onore è oggi intitolato il Convitto nazionale, cuore pulsante di formazione e cultura in Corso Mazzini.

Nel 1830, Catanzaro celebra la nascita del “Teatro Comunale”, palcoscenico di liriche e concerti di alta qualità per quasi un secolo, che a lungo portò il nome di Teatro Real Francesco I, in onore del re delle Due Sicilie, anche se per la sua somiglianza al grande Teatro San Carlo di Napoli, fu chiamato “Sancarlino”.  Qui si alternarono direttori d’orchestra, cantanti e attori, mentre il teatro divenne anche spazio per incontri culturali di vario genere. La sua sede originaria, poi demolita prima della Seconda Guerra Mondiale, si trovava nell’area occupata oggi dal Palazzo delle Poste e da Piazza Prefettura.

Nel 1832, un violento terremoto scosse nuovamente la Calabria, portando lutto e distruzione in città e provincia. Mezzo secolo più tardi, la città si ritrovò nuovamente a fronteggiare le difficoltà e i dolori provocati da un altro devastante evento sismico, un triste ripetersi della storia sismica già vissuta.

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