Da Scolacium a Catanzaro: la rinascita tra mito e storia
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Nel cuore della Calabria, dove il mare Ionio accarezza le coste di un’antica civiltà, si snoda la storia del passaggio da Scolacium a Catanzaro. Questa trasformazione non fu solo un semplice spostamento geografico, ma il racconto di un popolo che, trovato in pericolo il suo destino sulla riva, si rifugiò sulle colline per ridare vita a una nuova casa.
Le continue incursioni saracene spingevano gli abitanti di Scolacium, l’antica città affacciata sul mare, ad abbandonare le sicurezze del litorale. Guidati da due capitani greci, forse fratelli, chiamati Cataro (o Cattaro) e Zaro, si mossero verso l’interno, alla ricerca di un approdo sicuro. Prima si stabilirono sullo Zarapotamo, un promontorio che si erge sopra l’attuale quartiere di Santa Maria, luogo che ancora porta oggi il segno di quella scelta, col nome di “Santa Maria di Zarapoti”.
Qui, sopra le rive del fiume Crotalo (l’odierno Corace), l’insediamento prese forma in un contesto dove la natura e la storia si fondono. Ma il cammino non si fermò qui: i due capitani si recarono a Costantinopoli per presentare all’imperatore Niceforo il progetto di una nuova città, ottenendone il placet. Da quel momento, affiancati dal Conte di Flagizio, tornarono verso la costa, dando inizio alla fondazione della Rocca di Niceforo nel 813, un baluardo cristiano nell’antica Magna Grecia.
Ma c’è un’altra versione, narrata nella “Cronica di Catanzaro” di Luise Gariano, che dipinge il luogo della nascita di Catanzaro in una data precisa: il 12 aprile del 793. Un giorno segnato nel tempo come il momento in cui la città assunse il nome in onore dei suoi due valorosi condottieri, Cataro e Zaro. È il ricordo della guida e del coraggio di chi, nel caos delle invasioni, seppe tracciare la via verso un futuro di pace e radicamento.
Così, Catanzaro nasce non come semplice insediamento, ma come un simbolo di speranza e rinascita, sospeso tra mito e realtà, un ponte tra mare e collina, tra antico e moderno. Un luogo che invita chi lo scopre ad attraversare il tempo e a camminare sulle orme di chi cercò un rifugio sicuro per custodire la propria storia.
