I Borboni: riforme e rinascita di Catanzaro nel XVIII secolo
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Nel 1708, Carlo III di Borbone salì al trono di Napoli e Sicilia, inaugurando un’era di profonde trasformazioni. Sotto il suo regno si avviò una politica riformatrice volta all’abolizione del feudo e alla riorganizzazione amministrativa e fiscale, culminata nel 1741. Catanzaro mantenne lo status di demanio regio, beneficiando della creazione di scuole che formarono un ceto di professionisti, con particolare prestigio per giuristi e medici.
I legami con la Spagna rimanevano forti, soprattutto in seguito all’unione delle quattro case borboniche di Spagna, Francia, Napoli-Sicilia e Parma. Dal 1751, sotto il dominio di Ferdinando di Borbone, figlio di Carlo III, la città entrò in una nuova fase di sviluppo. Nel 1777, Ferdinando proclamò l’indipendenza dello Stato napoletano, annullando l’omaggio feudale della “Chinea” al Papa, un gesto di forte valore simbolico.
Questa nuova autonomia diede impulso a una primavera socio-economica e culturale per Catanzaro, che si riversò in un rinnovato fervore civico e intellettuale. Tuttavia, nel 1783 la città fu travolta dal devastante terremoto che colpì la Calabria. Documenti storici conservati nell’opera “L’Historia dei fenomeni del terremoto avvenuto nelle Calabrie e nel Valdemone nell’anno 1783”, pubblicata dalla Reale Accademia delle Scienze e delle Belle Lettere di Napoli, descrivono con precisione quei tragici eventi.
Per Catanzaro, si legge: “…ma il terremoto cercò d’involverlo nel disastro comune. Fortunatamente ne scampò, ma non rimase esente da danni. Rovinarono alcuni sacri templi, e quelli che non caddero, rimasero gravemente percossi. Alcune case inabissarono, molte restarono rovinevoli, e moltissime piene di fenditure.” Il sisma causò danni estesi non solo in città, ma in tutta la provincia, provocando un forte declino nelle attività economiche e politiche.
All’epoca, la Calabria era divisa in due entità geografiche e amministrative: la “Calabria Citra”, corrispondente al territorio di Cosenza, e la “Calabria Ultra”, di cui Catanzaro era riferimento politico. Questa divisione è fondamentale per comprendere le dinamiche storiche del Regno di Napoli e dell’intera regione calabrese.
