Chiesa di Sant’Anna

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Chiesa di Sant’Anna: dove la storia incontra la devozione

Nel cuore del centro storico di Catanzaro, lungo l’elegante via De Grazia, si cela un piccolo gioiello architettonico che custodisce otto secoli di storia cittadina. La chiesa di Sant’Anna non è solo un luogo di culto, ma un affascinante palinsesto urbano dove si intrecciano le vicende di nobili famiglie, terremoti devastanti e rinascite spirituali.

Un’eredità medievale che sfida il tempo

La storia di questo edificio sacro affonda le radici nell’antica parrocchia di Santa Maria de Plateis, una delle chiese più antiche di Catanzaro, che sorgeva nell’attuale piazza Prefettura prima che il terribile terremoto del 1783 la riducesse in macerie. Per oltre un secolo, le rovine di quella chiesa medievale rimasero come testimoni silenziosi di un passato glorioso, fino alla loro definitiva rimozione alla fine dell’Ottocento.

La parrocchia trovò rifugio prima nella vicina chiesa del Gesù, poi nella cappella privata dei nobili Grimaldi-Bianchi, che intorno al 1740 avevano fatto edificare questo piccolo oratorio dedicato a Sant’Anna, la “Nonna Santa” tanto venerata in Calabria.

Un’architettura che racconta

L’edificio attuale, incastonato tra storici palazzi nobiliari, presenta una facciata ottocentesca di gusto eclettico che cattura immediatamente l’attenzione. Una breve scalinata protetta da una cancellata in ferro battuto – tipica della tradizione napoletana dell’epoca – conduce al portale architravato, sormontato da un elegante finestrone neogotico. La facciata a capanna è coronata da un caratteristico campanile a vela con due campane racchiuse in archi a sesto acuto.

Varcando la soglia, il visitatore è accolto da un interno raccolto ma sorprendentemente ricco. La navata unica, scandita da due cappelle per lato, si sviluppa secondo i canoni tipici dell’architettura sacra catanzarese, con un apparato decorativo settecentesco di pregevoli stucchi e paraste che sostengono una volta a botte centrale.

Tesori artistici e spirituali

L’altare maggiore, realizzato nel 1930, custodisce un busto di Sant’Anna con la Madonna Bambina, opera dello scultore locale Vincenzo Pignatari. Ma è sulla parete sinistra che si trova uno dei capolavori della chiesa: la tela della “Presentazione di Maria al Tempio” di Garibaldi Gariani, pittore catanzarese allievo del celebre Domenico Morelli, che qui ha lasciato anche “La Madonna con il Bambino”.

Particolarmente toccante è il fonte battesimale ligneo esagonale, dove nel 1901 ricevette il sacramento la piccola Maria Barba, futura Beata Maria Candida dell’Eucaristia, proclamata tale da Giovanni Paolo II nel 2004.

Una devozione che continua

Ancora oggi, la chiesa di Sant’Anna mantiene viva una tradizione secolare: le future madri vi si recano per invocare la protezione della santa, depositando ai piedi dell’altare fiocchi azzurri e rosa come ex voto di gratitudine. Questo gesto semplice ma profondo testimonia come, nonostante i secoli trascorsi, il legame tra la comunità e questo luogo sacro rimanga indissolubile.

La chiesa di Sant’Anna rappresenta così un perfetto esempio di come Catanzaro sappia custodire la propria memoria storica, trasformando le ferite del passato in occasioni di rinascita spirituale e culturale.

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