Museo Archeologico Nazionale di Scolacium: Un Viaggio di Tremila Anni tra Mare e Ulivi

Accessibilità

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Immagine dell'attrazione Museo Archeologico Nazionale di Scolacium: Un Viaggio di Tremila Anni tra Mare e Ulivi

Informazioni attrazione

Telefono
0961 391356
Sito web
https://musei.calabria.beniculturali.it/musei?mid=332&nome=museo-e-parco-archeologico-nazionale-di-scolacium
Prezzo
ADULTI (>25 anni) 15€ - RIDOTTO (18-25 anni) 2€ - GRATUITO (0-18 anni)
Orari di apertura
LUNEDI': chiuso
MAR-DOM: 9-18

Descrizione attrazione

Immaginate di camminare tra argentei ulivi secolari, con il Mar Ionio che scintilla all’orizzonte e sotto i vostri piedi tremila anni di storia che attendono di essere scoperti. Questo è il Parco Archeologico di Scolacium, dove sorge uno dei musei più affascinanti del Meridione d’Italia, inaugurato il 21 maggio 2005 come coronamento di un ambizioso progetto di valorizzazione archeologica.
A meno di un chilometro dal quartiere marinaro di Catanzaro, questo straordinario complesso museale rappresenta una finestra privilegiata sulla romanizzazione dell’Italia Meridionale, custodendo i tesori di un sito pluristratificato che ha visto susseguirsi civiltà diverse lungo i millenni.

Un Sito, Mille Storie

La magia di Scolacium risiede nella sua capacità di raccontare storie sovrapposte: dalle prime frequentazioni preistoriche alla greca Skylletion, dalla colonia romana di Minervia Scolacium all’abitato bizantino, fino al tentativo normanno di creare una grandiosa abbazia. Ogni epoca ha lasciato tracce indelebili che oggi dialogano in un percorso espositivo di rara suggestione.

Il Percorso Museale: Un’Odissea attraverso i Secoli

Primo Piano: Dalle Origini alla Grandezza Greca
La visita inizia con un omaggio agli archeologi pionieri che, tra XVIII e XX secolo, hanno strappato all’oblio questo tesoro, spesso lottando contro le “ferite” inferte da ferrovie, strade e acquedotti che hanno attraversato l’antico uliveto. Una veduta aerea al centro della prima sala offre una prospettiva d’insieme che prepara alla comprensione dell’intero complesso.
La sezione preistorica, seppur contenuta, rivela manufatti ceramici che testimoniano le prime frequentazioni umane delle colline circostanti. Ma è con la greca Skylletion che il racconto si fa avvincente: i frammenti di ceramiche attiche a figure nere (VI-V secolo a.C.) e a figure rosse italiote (IV secolo a.C.) raccontano di una comunità prospera, presto entrata nell’orbita di Kroton. Un frammento di capitello dorico in pietra locale testimonia l’adozione dei canoni architettonici della madrepatria.
La Grandezza Romana: Scolacium Splendida
Le sezioni centrali del museo (sale IV-X) costituiscono il cuore pulsante della collezione, dedicato alla Scolacium romana. Qui si dispiegano i tesori dei grandi complessi monumentali: il foro con i suoi cicli statuari, il teatro con i suoi marmi pregiati, l’anfiteatro che risuonava di grida e applausi, le terme dove si intrecciavano affari e piaceri.
I ritratti di eminenti personaggi locali vi guarderanno dagli occhi di marmo, mentre capitelli, cornici e decorazioni in terracotta raccontano la ricchezza di una città che sapeva competere con i centri più prestigiosi dell’Impero. Le ceramiche da mensa italiche, africane e microasiatiche testimoniano una rete commerciale che collegava Scolacium ai mercati del Mediterraneo, dalle coste del Nord Africa all’Asia Minore.

Vita Quotidiana e Commerci

Particolarmente affascinante è la sezione dedicata alla vita quotidiana: anfore per il trasporto di derrate alimentari, lucerne che illuminavano le case, vetri preziosi e oggetti d’uso in pietra e metallo che restituiscono l’immagine di una società raffinata e cosmopolita. Le monete esposte raccontano di scambi commerciali e di una prosperità che durò per secoli.

L’Epoca Bizantina: Cassiodoro e la Rinascita

La sezione finale del percorso si concentra sulle trasformazioni tardoantiche e bizantine, legate anche alla figura emblematica di Cassiodoro, nato qui da un’illustre famiglia di origine siriana. Gli attrezzi in ferro della domus bizantina, i corredi funerari dalla collina del teatro e le ceramiche delle abitazioni che si insediarono nel teatro abbandonato raccontano di una comunità che seppe reinventarsi dopo la fine dell’Impero.

Il Sogno Normanno: Santa Maria della Roccella

L’ultima sala narra il tentativo normanno di far rinascere l’area con una grandiosa abbazia latina. La chiesa incompiuta di Santa Maria della Roccella, con la sua mole rossa che si staglia tra gli ulivi, rappresenta il sogno mai realizzato di una nuova grandezza, testimonianza di ambizioni che la storia ha lasciato sospese nel tempo.

Un’Esperienza Unica

Visitare il Museo di Scolacium significa immergersi in un’esperienza multisensoriale unica: il profumo degli ulivi si mescola alla storia, il blu del mare fa da sfondo a marmi millenari, e ogni reperto racconta un frammento di vita vissuta. Gli apparati didascalici, ricchi ma agili, accompagnano il visitatore in un viaggio che è insieme lezione di storia e esperienza estetica.
Qui, tra le sale che custodiscono tremila anni di civiltà, si comprende come Scolacium sia stata molto più di un semplice insediamento: fu un crocevia di culture, un laboratorio di integrazione tra Oriente e Occidente, un esempio luminoso di come l’arte e la cultura possano fiorire quando i popoli si incontrano e si mescolano.
Il Museo Archeologico Nazionale di Scolacium non è solo una delle più importanti raccolte sulla romanizzazione dell’Italia Meridionale: è un invito a riflettere sulla continuità della storia umana, sulla capacità delle civiltà di rinascere dalle proprie ceneri, sulla bellezza che nasce dall’incontro tra culture diverse.

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