Museo Archeologico Numismatico Provinciale

Accessibilità

  • Family Friendly
Immagine dell'attrazione Museo Archeologico Numismatico Provinciale

Descrizione attrazione

Villa “Regina Margherita” – 1881

Nell’elegante Villa Regina Margherita, gioiello architettonico del 1881, si custodisce una delle più antiche e affascinanti collezioni museali del Meridione. Il Museo Provinciale di Catanzaro rappresenta infatti un primato storico: fondato nel 1863 per lungimirante intuizione del prefetto Colucci, fu inaugurato il 4 maggio 1879 come una delle prime istituzioni museali dell’Italia post-unitaria.

Una Storia di Passione e Pionierismo

La nascita di questo museo racconta una storia di straordinaria modernità culturale. Quando il 12 novembre 1863 il Consiglio generale della provincia di Catanzaro deliberò la creazione di una “Commissione di Antichità e di Belle Arti”, l’Italia aveva appena compiuto l’unità nazionale. L’obiettivo era ambizioso quanto visionario: “seguire da vicino gli scavi nelle zone archeologiche, raccogliere notizie sulla storia e sulle belle arti, ricercare i possessori di anticaglie proponendo l’acquisto dei pezzi interessanti”.
Lo stanziamento di mille lire annue – cifra elevatissima per l’epoca – testimonia la serietà dell’impegno. I fondatori, tra cui l’avvocato Antonio Jannoni, il professor Domenico Marincola Pistoia e gli avvocati Luigi Menichini e Antonio Serravalle, posarono le basi di quella che sarebbe diventata una delle collezioni più significative della Calabria.

Dalla Prima Sede a Villa Margherita

Il museo iniziò la sua vita nei locali dell’antico complesso conventuale dei Padri Domenicani in Piazza del Rosario, dove oggi ha sede l’Archivio di Stato. Un furto di preziose monete d’oro nel 1887 rese necessario il trasferimento nella sede attuale: la splendida Villa Regina Margherita, un tempo parte del complesso monastico trecentesco delle Clarisse, sapientemente ristrutturata per accogliere i tesori della collezione.

Sala A: Il Fascino delle Origini

La prima sala vi accoglie con un viaggio nel tempo che inizia dalle origini stesse del museo. Tre vetrine ricostruiscono fedelmente la prima esposizione di fine Ottocento, quando la passione collezionistica si mescolava all’entusiasmo per le grandi esplorazioni archeologiche dell’epoca.
Qui potrete osservare un affascinante mix di autentici tesori e curiosi “falsi d’epoca” che testimoniano il gusto del tempo: una statuetta in bronzo di Atena Promachos, un askòs a vernice nera con decorazioni a rilievo, un rhyton a testa d’ariete. Accanto a questi, un piatto in maiolica con lo stemma di Casa Savoia datato 1883 e oggetti in legno e terracotta che documentano l’interesse verso le esplorazioni ottocentesche.

Tesori del Territorio
Tra i pezzi più preziosi spiccano reperti di straordinario valore storico:
– Un bassorilievo in calcare del XIII secolo raffigurante un santo, proveniente da Gagliano
– La celebre bractea in lamina d’oro da Tiriolo, raffigurante l’Adorazione dei Magi, capolavoro dell’oreficeria medievale
– Due basi marmoree romane da Crotone, dedicate a Futia Lolliana e a Lucius Lollius Marcianus, illustri personaggi della città magno-greca

La Collezione Numismatica: 8000 Anni di Storia
Al centro della sala, gli espositori custodiscono una delle collezioni numismatiche più complete del Sud Italia. Con oltre 8000 pezzi tra monete antiche e moderne, la raccolta spazia dalle monete della Magna Grecia a quelle bizantine, normanne e sveve. Particolarmente ricca la sezione dedicata alle città greche e brettie della Calabria: Caulonia, Crotone, Locri Epizefiri, Reggio, Terina raccontano attraverso le loro monete secoli di storia economica e artistica.

Sala B: Archeologia e Meraviglie

La seconda sala offre un panorama completo delle ricerche archeologiche nella storica provincia di Catanzaro. Qui si dispiegano tesori che coprono un arco temporale dall’età preistorica a quella tardoantica.

La Collezione Foderaro
Circa 800 pezzi preistorici raccolti da Giuseppe Foderaro documentano le prime frequentazioni umane del territorio calabrese, offrendo uno spaccato affascinante sulla vita quotidiana dei nostri antenati.

Capolavori dall’Antichità
Due pezzi eccezionali chiudono il percorso espositivo:
Il Cavaliere di Petelia: frammento in bronzo di una statua equestre rinvenuta nella località Pianete di Strangoli, attribuita al ricco latifondista Manio Megonio Leone (II secolo d.C.). Un capolavoro della ritrattistica romana che testimonia la ricchezza e il prestigio delle élite locali.
L’Elmo di Tiriolo: splendido esemplare degli ultimi decenni del IV secolo a.C., testimonianza della raffinata arte armaiola dell’epoca magno-greca.

Sigilli e Documenti del Potere
Una collezione unica di bolli in piombo (VI-XII secolo) utilizzati per sigillare documenti ufficiali rivela l’organizzazione amministrativa bizantina e medievale. Questi piccoli capolavori recano invocazioni alla Vergine e ai Santi accanto ai nomi dei funzionari, testimoniando la fusione tra potere temporale e spirituale.

Un Museo pionieristico
Il Museo Provinciale di Catanzaro non è solo un contenitore di antichità: è la testimonianza vivente di una visione culturale pionieristica che, già nel 1863, comprendeva l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico-artistico. Ogni pezzo esposto racconta non solo la storia antica della Calabria, ma anche la storia più recente di una comunità che ha saputo riconoscere e custodire i propri tesori.

Visitare questo museo significa intraprendere un doppio viaggio: quello nelle civiltà che hanno popolato questa terra e quello nella nascita della coscienza museale italiana. Un’esperienza che unisce il fascino dell’antico al piacere della scoperta, in un contesto architettonico di rara eleganza che rende ogni visita un momento di autentico arricchimento culturale.

Come arrivare

Newsletter