Palazzo dell’Intendenza di Finanza: Il Rinascimento Fiorentino nel cuore di Catanzaro

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Descrizione attrazione

Corso Mazzini – 1910
Dove un tempo risuonavano le preghiere dei Padri Teatini, oggi si erge uno dei palazzi più imponenti e significativi di Catanzaro: il Palazzo dell’Intendenza di Finanza. Costruito nel 1910, questo edificio rappresenta non solo un capolavoro architettonico che trasporta il Rinascimento fiorentino sulle colline calabresi, ma anche il simbolo di una città che, all’alba del Novecento, si trasformava in moderno capoluogo amministrativo.

Dalle Preghiere agli Uffici: Una Trasformazione Epocale

La storia di questo palazzo inizia con una pagina dolorosa del Risorgimento italiano. Nel 1861, il decreto luogotenenziale del 17 febbraio soppresse tutte le case religiose dell’ex Regno di Napoli. Il 7 ottobre 1862, i Padri Liguorini – succeduti ai Teatini – furono espulsi dal convento accanto alla chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire.
Gli edifici passarono al demanio nel 1864, iniziando una serie di trasformazioni d’uso che riflettevano i cambiamenti dell’epoca: da magazzini militari a Casa del Soldato nel 1920, fino alla decisione definitiva di creare un grande polo amministrativo governativo.

Il Grande Progetto: Un Polo Burocratico Moderno

Il 13 maggio 1904, con delibera del Consiglio Comunale di Catanzaro, si perfezionò la pratica per ubicare tutti gli uffici finanziari governativi in un unico, grandioso edificio. Gli uffici, precedentemente dispersi nell’ex Seminario (dove oggi sorge il Teatro Comunale progettato da Saul Greco), trovarono finalmente una sede degna della loro importanza.
Nel 1910, il convento fu demolito e, come ricorda Giacomo Frangipane, “a spese non lievi del Ministero delle Finanze nell’area rimasta fu costruito l’attuale grandioso palazzo delle Finanze, di quattro lati, con vasto cortile e scale di marmo”.

Un Concentrato di Potere Amministrativo

Dal settembre 1910, il palazzo ospitò:
– Intendenza di Finanza con archivio e magazzino
– Regia Avvocatura Erariale
– Conservazione delle Ipoteche
– Ufficio del Registro
– Agenzia delle Imposte
– Ufficio Tecnico di Finanza
– Magazzino delle Privative Sali e Tabacchi
– Ufficio delle Guardie di Finanza

La Trasformazione Urbana: Catanzaro Capitale Amministrativa

Il palazzo dell’Intendenza fu il tassello finale di un ambizioso progetto di riorganizzazione urbana che trasformò il Corso Mazzini (allora Vittorio Emanuele) nella spina dorsale amministrativa della città:
– Palazzo De Nobili: sede del Municipio
– Ex convento dei Domenicani: primi Tribunali (poi trasferiti negli anni ’30)
– Palazzo Grimaldi-Montuori: Camera di Commercio
– Palazzo dell’Intendenza: uffici finanziari governativi

Questo sistema fu completato da importanti interventi infrastrutturali: allineamento e rettifica del corso, basolamento e livellamento delle arterie limitrofe.

Architettura: Firenze sulle Colline Calabresi

Il palazzo rappresenta un unicum architettonico nel panorama catanzarese, frutto della felice sintesi tra committenza pubblica, progettazione colta e realizzazione artistica di alto livello.

L’Ispirazione Fiorentina

La facciata è un omaggio dichiarato ai grandi palazzi fiorentini del Quattrocento, in particolare ai Palazzi Strozzi, Gondi e Guadagni. Gli elementi caratterizzanti includono:
– Bugnato a cuscino e canaletti che conferisce plasticità e chiaroscuro
– Finestre a vano unico disegnate da mostre e archivolti
– Degradazione del bugnato: più aggettante al piano terreno, assente ai superiori
– Finestre quattrocentesche a bifora (senza colonnino centrale)
– Tre piani scanditi da forti cornici marcapiano
– Possente cornicione su mensole che corona l’edificio

L’Adattamento Calabrese

Pur rimanendo fedele ai modelli toscani, l’architetto ha saputo inserire elementi della tradizione locale, come le soluzioni angolari stondate dei prospetti laterali, che richiamano il Palazzo Cavalcanti di Cosenza e il Palazzo Di Francia di Vibo Valentia.

Gli Interni: Eleganza Istituzionale

Varcando il portale, si accede a un androne decorato con paraste e stucchi che conduce alla corte centrale. Due rampe di scale laterali precedono lo scalone di rappresentanza del piano nobile, creando un percorso cerimoniale degno dell’importanza istituzionale dell’edificio.

Un Contesto Urbano di Prestigio

Il palazzo dell’Intendenza si inserisce in un tessuto urbano di grande qualità, dialogando con edifici coevi che hanno contribuito a definire l’identità architettonica del centro:
– Ex Palazzo delle Poste
– Palazzo Sanseverino
– Teatro Masciari
– Palazzotto Pace (ristrutturato)
– Palazzo Niccoli-Di Tocco (ex sede Credito Italiano)

Simbolo di un’Epoca

Il Palazzo dell’Intendenza di Finanza rappresenta perfettamente quella “cultura di un dignitoso classicismo di provincia meridionale” che caratterizzò l’architettura pubblica italiana tra Otto e Novecento. È il prodotto maturo di quella cultura storicistica ed eclettica che seppe coniugare modelli colti con esigenze funzionali moderne.

Un Patrimonio da Valorizzare

Oggi, questo palazzo continua a svolgere la sua funzione istituzionale, rappresentando un esempio virtuoso di come l’architettura pubblica possa essere insieme funzionale e bella, moderna ed radicata nella tradizione.
La sua presenza nel centro storico testimonia la capacità di Catanzaro di rinnovarsi senza perdere la propria identità, di guardare ai grandi modelli dell’arte italiana adattandoli alle proprie specificità territoriali e culturali.
Ogni volta che si percorre il Corso Mazzini e si alza lo sguardo verso la sua facciata bugnata, si può ammirare un pezzo di Firenze rinascimentale trapiantato in Calabria, dove continua a svolgere con dignità il proprio ruolo di servizio alla comunità, simbolo di uno Stato che sa esprimere la propria autorevolezza attraverso la bellezza dell’architettura.

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