Palazzo Rocca-Grimaldi: dove la storia incontra l’arte architettonica

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Descrizione attrazione

Sec. XVII-XIX
Tra la Salita I Tribunali e la piazza del Santissimo Rosario, sorge uno dei palazzi più eleganti e storicamente significativi di Catanzaro: Palazzo Rocca-Grimaldi. Questo edificio, che ha attraversato tre secoli di storia cambiando proprietari ma mantenendo intatta la sua bellezza architettonica, rappresenta un perfetto esempio di come l’arte del costruire si sia evoluta dal Settecento all’Ottocento, ospitando personalità che hanno segnato la storia politica italiana.

I Rocca: Ultimi Feudatari del Ramo Viola

Domenico Rocca: L’Ultimo Superstite
Gli atti del notaio D. Larussa del 1761 attestano che Domenico Rocca, nato il 3 luglio 1688, fu l’unico superstite del ramo del feudo Viola. Questo personaggio abitava nel quartiere di San Domenico, nei pressi della chiesa del Santissimo Rosario, area che diventerà il fulcro della sua presenza urbana.

Gli Ultimi Discendenti
La studiosa Modesta De Lorenzis documenta che tra gli ultimi discendenti della famiglia, ancora viventi nel 1867, vi erano Tommaso ed Emanuela Rocca, quest’ultima moglie di Alfonso De Riso. Un progetto per la livellazione stradale del Largo Tribunali, databile alla prima metà del XIX secolo, conferma che il palazzo era di proprietà del Cavaliere Tommaso Rocca.
Con molta probabilità, Tommaso fu l’ultimo proprietario del palazzo prima che passasse alla famiglia Grimaldi, come testimonia lo stemma dipinto sul soffitto dello scalone principale.

Bernardino Grimaldi: Il Gigante della Politica Italiana

Un Protagonista del Regno d’Italia
Il palazzo divenne dimora di Bernardino Grimaldi, figura di spicco della politica italiana post-unitaria:
Avvocato e parlamentare
Rappresentò il collegio di Catanzaro alla Camera dei Deputati per oltre 30 anni dal 1876
Otto volte ministro del Regno
20 anni nell’Amministrazione Comunale di Catanzaro
Questa straordinaria carriera politica fece del palazzo non solo una residenza privata, ma un vero e proprio centro del potere politico calabrese.

L’Architettura: Stratificazioni di Bellezza

Le Origini Settecentesche
Il palazzo presenta caratteristiche formali che lo farebbero risalire al terzo quarto del Settecento, ma non è da escludere che il complesso insista su un organismo più antico ampliato nel XVIII secolo e rimaneggiato nel XIX quando divenne dimora dei Grimaldi.

Un Capolavoro di Raffinatezza
Il grande edificio a corte centrale è considerato tra gli esempi più belli e raffinati presenti in città. La sua architettura rivela un progetto compositivo che privilegia il gusto della ricercatezza nella decorazione man mano che dal basso procede verso l’alto.

La Facciata: Sinfonia Neoclassica

Gli Elementi Decorativi
La facciata presenta una ricca gamma di elementi neoclassici:
– Paraste con capitelli ionici
– Fasce e cornici marcapiano in stucco modanato dal gusto neoclassico
– Ringhiere in ferro e ghisa dal chiaro rimando Impero

Il Piano Terra: Solidità Classica
Il piano terra è caratterizzato da:
– Bugnato liscio classicheggiante
– Bugne riquadrate più aggettanti agli angoli
– Grande portale in granito con arco a tutto sesto a ghiera modanata
– Paraste tuscaniche binate poggianti su alto basamento in pietra

Il Piano Nobile: Eleganza Impero
Il piano nobile rivela il massimo della raffinatezza:
– Paraste riquadrate ioniche poggianti su piedistalli
– Successione di balconi sormontati da cornici modanate rette da volute
– Ringhiere Impero decorate da elementi fitomorfi in ghisa a motivo di palmette a ventaglio
– Flambeaux in ghisa agli angoli delle ringhiere, di pregevole fattura

Il Coronamento
L’edificio è concluso da un’alta trabeazione su cui si imposta l’aggettante cornicione la cui linea di gronda modanata è sorretta da mensole intervallate da semplici lacunari.

La Corte: Teatro di Eleganza Ottocentesca

L’Accesso Scenografico
Dall’ingresso, attraverso l’androne chiuso da un arco ribassato in conci squadrati di granito, si accede all’elegante corte ottocentesca chiusa ai lati da archi dove erano allocate le scuderie.

Lo Scalone di Rappresentanza
Frontalmente si erge lo scalone di rappresentanza a doppia rampa caratterizzato da:
– Due livelli a tre fornici
– Pavimentazione in lastre di marmo verde di Gimigliano
– Soffitto con lo stemma di casa Grimaldi

La Pavimentazione della Corte
Di grande pregio è l’originale pavimentazione della corte, contraddistinta da riquadri inquartati da fasce in granito in decusse, decorati all’interno dal classico acciottolato.

Lo Stemma Grimaldi: Araldica e Motto

L’Araldica Familiare
Sul soffitto dello scalone è dipinto lo stemma di casa Grimaldi:
“Troncato nel primo d’oro all’aquila spiegata di nero, coronata del capo, nel secondo losangato di rosso e di argento”

Il Motto: Filosofia di Vita
Accompagna lo stemma il motto della famiglia: “Non per più non poter né quanto posso”, espressione di una filosofia di vita che bilancia ambizione e realismo, potenza e saggezza.

L’Altana: Gioiello Settecentesco
Di particolare interesse è l’altana settecentesca, posta sul tetto a destra della corte con:
– Due aperture e un unico balcone
– Coronamento con frontone rettangolare
– Volute laterali di raccordo
Questo elemento architettonico testimonia la continuità della tradizione costruttiva calabrese attraverso i secoli.

Un Palazzo, Due Epoche
Palazzo Rocca-Grimaldi rappresenta perfettamente la transizione dall’Ancien Régime all’Italia unita:
– I Rocca: ultimi rappresentanti del mondo feudale
– I Grimaldi: protagonisti della nuova Italia liberale

Testimonianza di Eccellenza
Questo palazzo continua a testimoniare l’eccellenza dell’architettura calabrese, dove Tradizione e innovazione si fondono armoniosamente, Arte e politica si intrecciano nella storia, Bellezza privata e funzione pubblica coesistono.
Un edificio che è insieme dimora aristocratica e documento storico, testimonianza di come l’architettura sappia essere specchio fedele delle trasformazioni sociali e politiche, mantenendo intatta la propria capacità di emozionare attraverso la bellezza delle forme e la raffinatezza dei dettagli.
Oggi, passeggiando nella piazza del Santissimo Rosario, si può ancora ammirare questo capolavoro che continua a raccontare tre secoli di storia calabrese, dalle ultime propaggini del feudalesimo ai fasti del Regno d’Italia, quando Catanzaro sapeva esprimere personalità di levatura nazionale capaci di lasciare il segno nella grande storia del Paese.

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