Parco della Biodiversità Mediterranea Michele Traversa: dove natura e arte contemporanea si incontrano
Accessibilità
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Descrizione attrazione
Sulle colline di Catanzaro, in via V. Cortese, si estende uno dei progetti di riqualificazione urbana più ambiziosi e riusciti del Mezzogiorno: il Parco della Biodiversità Mediterranea Michele Traversa. Con i suoi 60 ettari di superficie, questo straordinario polmone verde rappresenta un modello innovativo di come sia possibile trasformare aree dismesse in spazi multifunzionali che coniugano conservazione ambientale, cultura, ricerca scientifica e arte contemporanea.
Dalla Scuola Agraria al futuro sostenibile
La storia del parco inizia con la riqualificazione della vecchia Scuola Agraria, un’istituzione che per decenni ha formato generazioni di tecnici e agronomi calabresi. La trasformazione di questo sito in un moderno centro di biodiversità rappresenta una perfetta continuità ideale: dall’educazione agricola tradizionale alla ricerca scientifica d’avanguardia, dalla formazione tecnica alla sensibilizzazione ambientale.
Il progetto di riqualificazione ha saputo valorizzare le preesistenze architettoniche integrandole in un nuovo concept che fa del parco un laboratorio vivente di sostenibilità ambientale e innovazione culturale.
Un ecosistema multitematico
Il Parco della Biodiversità Mediterranea non è solo un’area verde, ma un vero e proprio ecosistema multitematico dove convivono armoniosamente diverse funzioni:
Dimensione naturalistica
Il cuore del parco è costituito dalla straordinaria varietà di flora e fauna mediterranea. Gli ecosistemi ricreati ospitano specie autoctone e permettono di studiare e conservare la biodiversità tipica del bacino del Mediterraneo. Sentieri naturalistici, aree didattiche e spazi di osservazione offrono ai visitatori l’opportunità di immergersi nella natura e comprendere l’importanza della conservazione ambientale.
Dimensione scientifica e di ricerca
Il parco ospita istituzioni di grande rilevanza scientifica e sociale:
– CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici): una struttura all’avanguardia per il recupero, la cura e la riabilitazione della fauna selvatica in difficoltà. Il centro rappresenta un punto di riferimento regionale per la tutela degli animali e l’educazione ambientale.
– NOE Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri: la presenza di questo corpo specializzato sottolinea l’importanza del parco come centro di monitoraggio e tutela ambientale del territorio.
Dimensione culturale e storica
MUSMI (Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”): il museo conserva e valorizza la memoria storica della prestigiosa unità militare catanzarese, creando un ponte tra passato e presente, tra tradizione militare e impegno per la pace.
Il Parco Internazionale della Scultura: arte contemporanea nel verde
Una delle caratteristiche più innovative del parco è la presenza del primo Parco Internazionale della Scultura del Mezzogiorno, che trasforma lo spazio verde in una galleria d’arte contemporanea a cielo aperto. Le opere installate rappresentano un dialogo straordinario tra arte, natura e territorio:
Maestri dell’arte contemporanea
Stephan Balkenhol: “Uomo e Ballerina” – le caratteristiche figure dell’artista tedesco, con la loro umanità semplice e diretta, dialogano con il paesaggio naturale creando momenti di riflessione poetica.
Tony Cragg: “Cast Glances” – l’opera del grande scultore britannico esplora il rapporto tra forma e materia, tra artificio e natura.
Jan Fabre: “L’uomo che misura le nuvole” – una delle opere più poetiche del parco, che invita alla contemplazione del cielo e alla riflessione sul rapporto tra uomo e infinito.
Antony Gormley: “Seven Times” – l’installazione di sette opere dell’artista inglese crea un percorso di meditazione attraverso la rappresentazione del corpo umano nello spazio.
Mimmo Paladino: “Testimoni” – quattro opere che dialogano con la tradizione mediterranea e la memoria del luogo.
Marc Quinn: “Totem” – un’opera che esplora i temi dell’identità e della trasformazione.
Installazioni visionarie
Dennis Oppenheim: “Electric Kisses” (2009) – due installazioni che evocano antiche pagode orientali, creando un ponte ideale tra Oriente e Occidente nel cuore del Mediterraneo.
Michelangelo Pistoletto: due opere fondamentali installate nel 2010:
– “I Templi cambiano – Terza Paradiso”: una rivisitazione contemporanea della classicità che propone una nuova sintesi tra natura, artificio e spiritualità.
– “Le sponde del Mediterraneo – Love Difference”: 68 pietre colorate che rappresentano un manifesto di dialogo interculturale, trasformando il parco in un luogo simbolico di incontro tra le diverse culture mediterranee.
Un modello di sostenibilità
Il Parco della Biodiversità Mediterranea rappresenta un modello innovativo di sviluppo sostenibile che coniuga:
– Conservazione ambientale: protezione e valorizzazione degli ecosistemi mediterranei
– Ricerca scientifica: studi sulla biodiversità e tecniche di conservazione
– Educazione ambientale: formazione delle nuove generazioni ai temi della sostenibilità
– Cultura contemporanea: promozione dell’arte e del dialogo interculturale
– Turismo sostenibile: attrazione di visitatori interessati a esperienze culturali e naturalistiche di qualità
Le altre aree verdi di Catanzaro
Il sistema del verde urbano catanzarese si completa con altre due importanti aree naturali:
Pineta di Siano (Bosco “Li Comuni”): un’area boschiva che conserva caratteristiche naturali originarie e offre percorsi per il trekking e l’osservazione naturalistica.
Pineta di Giovino (Quartiere Lido): situata nella zona costiera, rappresenta un importante polmone verde per il quartiere marino della città.
Un patrimonio per il futuro
Il Parco della Biodiversità Mediterranea Michele Traversa rappresenta oggi uno dei più significativi esempi europei di come sia possibile coniugare conservazione ambientale, ricerca scientifica, arte contemporanea e fruizione pubblica. La sua realizzazione ha trasformato Catanzaro in un punto di riferimento internazionale per l’innovazione culturale e ambientale.
Il parco è intitolato a Michele Traversa, figura di spicco della cultura calabrese, sindacalista e politico di lungo corso, che da presidente dell’Amministrazione provinciale ne è stato di fatto il “padre”. Ciò sottolinea l’importanza di questo spazio come luogo di memoria e di proiezione verso il futuro. Il parco non è solo un’area verde, ma un laboratorio di idee, un centro di ricerca, un museo diffuso, un luogo di incontro tra culture diverse.
Visitare il Parco della Biodiversità Mediterranea significa vivere un’esperienza unica che stimola tutti i sensi: dalla contemplazione delle opere d’arte contemporanea all’osservazione della fauna selvatica, dalla riflessione sulla storia militare italiana alla scoperta degli ecosistemi mediterranei. È un luogo che educa divertendo, che conserva innovando, che unisce rispettando le differenze.
In un’epoca di crescente sensibilità ambientale e di ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibile, il Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro si propone come un esempio virtuoso di come le città del futuro possano e debbano essere: spazi dove natura e cultura, scienza e arte, tradizione e innovazione convivono in un equilibrio armonioso e fecondo.
