Dai Vicoli al Cielo

Immagine dell'itinerario Dai Vicoli al Cielo

Informazioni itinerario

Prezzo
GRATUITO
Distanza
1 km
Durata
2 ore
Stagione Consigliata
Tutto l'anno
Difficoltà
Facile

Mappa percorso

Descrizione itinerario

San Giovanni

La chiesa di San Giovanni Battista si erge sull’omonimo colle del Triavonà, il più alto di Catanzaro. Fu edificata nel Quattrocento sulle rovine del castello normanno-aragonese: le pietre della fortezza, simbolo dell’antico potere feudale, vennero riutilizzate per la costruzione della chiesa.

L’edificio presenta una pianta longitudinale con una sola navata coperta da una grande volta a botte a croce latina, illuminata da finestre a lunetta raffiguranti la croce gerosolimitana dei Cavalieri di Malta.

La facciata, articolata in tre livelli, è in stile tardo Cinquecento. La nicchia centrale mette in risalto la statua marmorea a tutto tondo del santo. Il portale seicentesco è ornato, ai lati, da due colonne in pietra verde di Gimigliano, impreziosite da basi e capitelli ionici in marmo bianco.

La grande cupola all’incrocio del transetto è decorata da un affresco realizzato nel 1910 dal pittore crotonese Bruno S. Le otto vele raffigurano episodi della vita di San Giovanni Battista e scene dell’Apocalisse.

Nel 1999, durante recenti scavi archeologici, sono stati rinvenuti numerosi reperti — tra cui tombe comuni e nobiliari — e il pavimento attuale, in marmo di Carrara con fasce in marmo verde e rosso Verona, risale proprio a quel restauro. Nella cavità posta al centro della chiesa (lato destro) sono presenti tracce di un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino, che si ritiene possa rappresentare la Madonna di Costantinopoli.

La chiesa divenne sede parrocchiale nel 1834, due anni dopo il terremoto che distrusse la vicina chiesa di San Giorgio.

Nella seconda metà dell’Ottocento fu abbassato il livello del corso principale cittadino su cui si affaccia l’edificio: per raggiungere l’ingresso si rese quindi necessaria la realizzazione di una scalinata.

Chiesa del Carmine

La Chiesa della Madonna del Carmine sorge in uno dei quartieri più antichi della città, il rione Grècia — di origine greca — situato a sud-est del centro storico. In origine era dedicata a Santa Maria di Cataro.

La chiesa fu costruita agli inizi del XVII secolo e, successivamente, vennero edificati il convento e l’oratorio annessi.

L’edificio ha pianta longitudinale e una facciata modificata nel XX secolo. Negli anni ’50 la facciata e la torre campanaria subirono importanti trasformazioni: l’affresco centrale venne rimosso e il prospetto fu rivestito con lastre di travertino disposte a fasce orizzontali, con l’aggiunta di un alto finestrone rettangolare.

L’interno è costituito da un’unica navata coperta da una volta a botte. L’abside rettangolare presenta un ampio finestrone; l’area presbiteriale, profonda, fu rimaneggiata negli anni ’50-’60 con interventi che sostituirono il vecchio altare.

Gli archi che delimitano le cappelle laterali sono intervallati da lesene con capitelli compositi. Le cappelle ospitano altari in muratura di epoca tardo barocca e rococò, dedicati a santi e sante carmelitane e impreziositi da tele tuttora conservate nelle loro sedi originali.

Il campanile, impostato su una base quadrata, si eleva a forma di prisma ottagonale con una copertura a ventaglio a falde, che genera un timpano per ogni lato dell’ottagono.

Sono visibili resti della precedente struttura, come soglie e pavimentazioni antiche, messi in evidenza attraverso lastre di cristallo calpestabilità.

Basilica di Maria Santissima Immacolata

La chiesa fu edificata tra il 1252 e il 1254 per volontà del vescovo Fortunato. Situata nel cuore di Catanzaro, fu inizialmente consacrata al culto della Santissima Trinità, e solo in seguito dedicata all’Immacolata Concezione, patrona della città.

La facciata è caratterizzata da un elegante stile tardo barocco, con un portale ottocentesco in legno di noce intagliato a due ante. È preceduta da una breve gradinata in granito di Stalettì e affiancata da sei colonne — tre per lato. Sopra il portone si apre un finestrone polilobato. Nella parte superiore si trova il timpano, al cui centro è inserito un bassorilievo raffigurante la Vergine Immacolata.

L’interno presenta un’ampia pianta a croce latina con tre navate: quelle laterali sono coperte da volte a vela con elementi in terracotta, mentre la navata centrale e l’area presbiteriale presentano una volta a botte. Le cappelle laterali conservano altari ottocenteschi in marmi policromi.

La torre campanaria, a pianta quadrata, è collocata alla sinistra della facciata e si innalza oltre la trabeazione in tre livelli, con copertura a padiglione. Nel primo livello si apre una finestra arcuata, ripetuta identicamente nei due livelli superiori; nel terzo si trovano le campane.

Chiesa del Santissimo Rosario

La chiesa fu edificata originariamente nel XV secolo e, accanto ad essa, venne costruito un convento gestito dai domenicani. Oggi l’edificio conventuale ospita la caserma della Guardia di Finanza. La chiesa sorse sui resti di un antico ospedale per poveri.

Nel tempo l’edificio fu oggetto di numerosi restauri, soprattutto a causa dei terremoti che colpirono la città. Danneggiata gravemente nel XIX secolo, rimase chiusa per oltre mezzo secolo, dal 1832 al 1891.

La facciata, in stile neoclassico, presenta un portone a cassettoni ed è affiancata da sei paraste, tre per lato. La scalinata esterna fu costruita nel 1871, in seguito all’abbassamento del livello stradale.

L’interno, a navata unica e croce latina, comprende otto cappelle laterali comunicanti. Le pareti presentano decorazioni in stucco eseguite tra il 1770 e il 1772, con una serie di paraste sormontate da capitelli corinzi.

L’altare maggiore, in stile barocco, è realizzato in madreperla e marmi policromi.

La chiesa custodisce pregiati manufatti serici realizzati tra il 1500 e il 1800, tra cui la celebre Pianeta dei Borgia, commissionata da Papa Alessandro VI.

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